Preghiera Mese di Settembre
Dall’enciclica “Laudato si’ di Papa Francesco
L’universo si sviluppa in Dio , che lo riempie tutto. Quindi c’è un mistero da contemplare in una foglia, in un
sentiero, nella rugiada, nel volto di un povero. L’ideale non è solo passare dall’esteriorità all’interiorità per
scoprire l’azione di Dio nell’anima, ma anche arrivare ad incontrarlo in tutte le cose, come insegnava san
Bonaventura: “La contemplazione è tanto più elevata quanto più l’uomo sente in sé l’effetto della grazia
divina o quanto più sa riconoscere Dio nelle altre creature”.
Da “La mia vita in Cristo “ di Ivan di Cronstadt
L’anima è portata suo malgrado alla lode quando contempliamo il cielo stellato, ma ancor di più quando,
contemplando il cielo e le stelle, ci raffiguriamo la bontà di Dio verso l’uomo, l’amore infinito con cui ama
l’uomo, egli che per la nostra salvezza non ha risparmiato il suo Figlio unigenito. Ti è impossibile non
glorificare Dio se ti ricordi che sei stato creato dal nulla, che sei predestinato, fin dalla fondazione del
mondo, alla beatitudine eterna, senza alcun motivo, senza alcuna proporzione rispetto ai tuoi meriti; se ti
ricordi le grazie che Dio ti ha accordato durante tutta la vita, in vista della tua salvezza, gli innumerevoli
peccati che ti ha perdonato, e non una o due volte, ma infinite volte, l’abbondanza di doni naturali che ti ha
procurato, dalla salute all’aria che respiri, alla goccia d’acqua.
Siamo portati nostro malgrado alla lode quando vediamo con stupore la varietà infinita delle creature nel
regno animale, nel regno vegetale e in quello minerale. Che sapiente organizzazione esiste ovunque,
dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo! Una lode spontanea sgorga dal cuore ed esclama: « Come
sono meravigliose le tue opere, o Signore! Hai creato ogni cosa con sapienza» (Sal 104, 24). Gloria a te,
Signore, che hai creato ogni cosa!
Dal Salmo 103
Benedici il Signore, anima mia!
Sei tanto grande, Signore, mio Dio!
Sei rivestito di maestà e di splendore,/ avvolto di luce come di un manto,/ tu che distendi i cieli come una
tenda,/ costruisci sulle acque le tue alte dimore, /fai delle nubi il tuo carro,/ cammini sulle ali del vento,/ fai
dei venti i tuoi messaggeri/ e dei fulmini i tuoi ministri.
Egli fondò la terra sulle sue basi: non potrà mai vacillare./ Tu l’hai coperta con l’oceano come una veste;/ al
di sopra dei monti stavano le acque./ Al tuo rimprovero esse fuggirono, /al fragore del tuo tuono si ritrassero
atterrite./ Salirono sui monti,/ discesero nelle valli, /verso il luogo che avevi loro assegnato/; hai fissato loro
un confine da non oltrepassare, /perché non tornino a coprire la terra. /Tu mandi nelle valli acque sorgive/
perché scorrano tra i monti, /dissetino tutte le bestie dei campi /e gli asini selvatici estinguano la loro sete.
In alto abitano gli uccelli del cielo/ e cantano tra le fronde. /Dalle tue dimore tu irrighi i monti,/ e con il frutto
delle tue opere si sazia la terra/. Tu fai crescere l’erba per il bestiame /e le piante che l’uomo coltiva /per
trarre cibo dalla terra,/ il vino che allieta il cuore dell’uomo, / olio che fa brillare il suo volto/ e pane che
sostiene il suo cuore.
Quante sono le tue opere, Signore!
Le hai fatte tutte con saggezza; /la terra è piena delle tue creature.
Tutti da te aspettano/che tu dia loro cibo a tempo opportuno./ Tu lo provvedi,/ essi lo raccolgono;/ apri la tua
mano,/ si saziano di beni. /Nascondi il tuo volto:/ li assale il terrore; /togli loro il respiro: muoiono,/ e
ritornano nella loro polvere.
Mandi il tuo spirito, sono creati,/ e rinnovi la faccia della terra.
Sia per sempre la gloria del Signore; /gioisca il Signore delle sue opere.
Voglio cantare al Signore finché ho vita, /cantare inni al mio Dio finché esisto.
A lui sia gradito il mio canto,/ io gioirò nel Signore.