Preghiera Mese di Luglio
O Sangue preziosissimo di Gesù
O Sangue preziosissimo di Gesù, prezzo infinito di riscatto dell’universo,
bevanda e lavacro delle nostre anime,
che difendi la causa dell’umanità dinanzi al trono della suprema misericordia,
noi profondamente ti adoriamo.
Vorremmo, per quanto è possibile,
compensarti dell’ingratitudine e degli oltraggi,
che ricevi continuamente da tanti peccatori,
che ardiscono di bestemmiarti.
Sii sempre benedetto,
o Sangue di infinito valore,
e sia mille volte benedetto Gesù che ti ha sparso per la nostra salvezza.
O Sangue di redenzione e di vita,
di unità e di pace,
sorgente di grazia e pegno di vita eterna,
fa’ che tutti i cuori e tutte le lingue ti possano lodare ora e sempre.
Amen.
Dagli Scritti di Adamo di Perseigne
Osserviamo che dal corpo dell’ Agnello immolato sgorgano cinque sorgenti vitali; due nei piedi, due nelle mani e una dall’ apertura del Costato. «Vieni, attingiamo con gioia le acque alle fonti del Salvatore».
Dirai forse: dalle piaghe del Salvatore vedo sgorgare sangue, non acqua. Ti rispondo: La fede ci dice che dal costato di Cristo «uscirono sangue ed acqua». Peraltro, il Sangue di Cristo, che per il suo prezzo risana, redime e corona, è anche acqua, perché lava dal peccato, rinnova con la speranza, dà refrigerio dalle fiamme della concupiscenza. Davvero, dalle fonti del Salvatore si attingono le acque, quando le labbra della fede succhiano dalle piaghe di Cristo rivi di grazia. Così, le piaghe dei piedi sono fontane, ma fontane di olio, quelle delle mani di balsamo, quella del costato è fonte di vino. E come? Ecco come: l’olio guarisce, il balsamo profuma, il vino inebria.
L’olio è la misericordia che accoglie il colpevole quando, prostrato ai piedi di Gesù, chiede umilmente perdono. Il balsamo, scorrendo dalle sue mani, è come una preziosa reputazione di giustizia, che il giusto riceve dalla generosità di Cristo. Infine, dalla cella vinaria del costato aperto, scaturisce il vino della meravigliosa e vivificante carità. Se Cristo è la vera vite e la sua carne l’uva, non sarà forse vino il sangue che esce dalla sua carne? E come potrebbe piacere allo Sposo nelle nozze la Chiesa, sua Sposa, se non ricevesse da lui stesso questo vino nei santi Misteri? Questo è il vino che rallegra il cuore dell’uomo, perché il Sangue di Cristo genera nell’anima la sobria ebbrezza dell’ amore.
Che aspettiamo? Perché non corriamo ad abbracciare il Crocifisso, mentre egli stesso ci invita con le braccia aperte? Perché non ci accostiamo a lui per baciarlo, mentre vediamo quel santo Volto che a noi si protende e si offre? Perché non succhiamo la vita dalle sue piaghe, soprattutto quelle dei piedi ai quali ci siamo prostrati? Ecco il nostro Consolatore è tornato al Padre e, da vero obbediente, reclinando il capo, ne ha ricevuto il permesso: perché davvero, quasi ottenne il consenso di tornare a Lui, quando, «chinato il capo, rese lo spirito».
Lode al Sangue di Cristo
Sii tu benedetto, o Sangue di Cristo,
luce e calore del mondo.
Fuoco divorante acceso nella notte
che brucia le stoppie del cuore umano,
speranza senza confini.
Tu sei forza travolgente,
che spinge la storia verso il futuro;
sorgente inesauribile di gioia.
Tutto ciò che a noi è impossibile,
in te diviene possibile,
Amore profondo di Dio;
tu sei la via verso la gloria.
Riempi di te i nostri cuori
e rendici appassionati per la salvezza dell’umanità.
Fa’ nascere quel mondo nuovo che,
con fatica, tentiamo di costruire ogni giorno.
Ti benediciamo, Sangue di Cristo, nostra salvezza;
ti adoriamo ora e sempre. Amen.