Preghiera del Mese: Gennaio
Dai “Sermoni sui misteri della Vergine” di Giacomo Biroat
Il vangelo ha pronunciato un panegirico abbreviato di Maria e l'ha chiamata: Madre di Dio. Dalla quale è nato Gesù. Per sviluppare questa parola e la grandezza delle lodi che essa contiene, la si rappresenta sotto diversi titoli che sono racchiusi in essa. Che la si onori quale Regina dell'universo, o quale governatrice della Chiesa, oppure, come l'hanno venerata, quale Regina della vittoria, in questo tempo ella si presenta a noi come la Regina della pace. È sotto questa gloriosa e amabile prerogativa che noi oggi la contempliamo per farne il soggetto della nostra fiducia e del nostro discorso. Mostriamo come ben giustamente ella merita questo titolo per tre considerazioni: Perché ella ha stabilito la pace generale nel mondo; perché ogni giorno può creare pace tra gli stati e i popoli; infine ella è disposta a compiere l'una e l'altra di queste funzioni e a darci questa duplice pace.
Non è una prerogativa troppo elevata per Maria che ella venga chiamata Regina della pace, dal momento che è Madre di un Dio e che, generandolo, ha prodotto la pace del mondo. Voi sapete che a causa di questo eccellente privilegio ella partecipa ai principali titoli di suo Figlio e che diventa partecipe delle sue funzioni, o perché una tale partecipazione è come una conseguenza di questa alleanza, o perché suo Figlio stesso, per una volontaria condiscendenza del suo amore, l'ha resa partecipe di questo titolo, salva restando l'infinita disuguaglianza e differenza per cui tali nomi, a lei attribuiti per eminenza e sovranità, includono sottomissione e dipendenza.
Da un’omelia di Papa Francesco
Siamo chiamati a rendere conto delle violenze e delle ingiustizie presenti in tante parti del mondo e che non possono lasciarci indifferenti e immobili: c'è bisogno dell'impegno di tutti per costruire una società veramente più giusta e solidale. Credo ci farà bene fermarci in questa strada di violenza, e cercare la pace. Cosa succede nel cuore dell'uomo? Cosa succede nel cuore dell'umanità? È ora di fermarsi!
Il Signore ci aiuti a incamminarci tutti con più decisione sulle vie della giustizia e della pace. E incominciamo a casa! Giustizia e pace a casa, tra noi. Si incomincia a casa e poi si va avanti, a tutta l'umanità. Ma dobbiamo incominciare a casa. Lo Spirito Santo agisca nei cuori, sciolga le chiusure e le durezze e ci conceda di intenerirci davanti alla debolezza del Bambino Gesù. La pace, infatti, richiede la forza della mitezza, la forza non violenta della verità e dell' amore.
Nelle mani di Maria, Madre del Redentore, poniamo con fiducia filiale le nostre speranze. A lei, che estende la sua maternità a tutti gli uomini, affidiamo il grido di pace delle popolazioni oppresse dalla guerra e dalla violenza, perché il coraggio del dialogo e della riconciliazione prevalga sulle tentazioni di vendetta, di prepotenza, di corruzione. A lei chiediamo che il Vangelo della fraternità, annunciato e testimoniato dalla Chiesa, possa parlare a ogni coscienza e abbattere i muri che impediscono ai nemici di riconoscersi fratelli.
Preghiamo
Dio dei nostri Padri, grande e misericordioso, Signore della pace e della vita, Padre di tutti. Tu hai progetti di pace e non di afflizione, condanni le guerre e abbatti l'orgoglio dei violenti.
Tu hai inviato il tuo Figlio Gesù ad annunziare la pace ai vicini e ai lontani, a riunire gli uomini di ogni razza e di ogni stirpe in una sola famiglia.
Ascolta il grido unanime dei tuoi figli, supplica accorata di tutta l'umanità: mai più la guerra, spirale di lutti e di violenza; minaccia per le tue creature in cielo, in terra e in mare.
In comunione con Maria, la Madre di Gesù, ancora ti supplichiamo: parla ai cuori dei responsabili delle sorti dei popoli, ferma la logica della ritorsione e della vendetta, suggerisci con il tuo Spirito soluzioni nuove, gesti generosi ed onorevoli, spazi di dialogo e di paziente attesa più fecondi delle affrettate scadenze della guerra. Concedi al nostro tempo giorni di pace.
Mai più la guerra. (S. Giovanni Paolo II)