Preghiera mese Marzo
Preghiamo
Giuseppe sposo dolcissimo di Maria, Padre putativo di Gesù, custode della Chiesa, a te ricorriamo per essere rivestiti delle tue virtù: della tua fede, della tua umiltà, della tua obbedienza, della tua pazienza, del tuo silenzio adorante e del tuo spirito di abbandono. Difendici da tutti gli assalti del maligno e provvedi alle nostre necessità spirituali e materiali affinché possiamo cercare unicamente il Regno di Dio.
Dal Vangelo secondo Matteo
In quel tempo Giuseppe, mentre stava considerando di ripudiare Maria in segreto, gli apparve in sogno un angelo del Signore e gli disse: «Giuseppe, figlio di Davide, non temere di prendere con te Maria, tua sposa. Infatti il bambino che è generato in lei viene dallo Spirito Santo; ella darà alla luce un figlio e tu lo chiamerai Gesù: egli infatti salverà il suo popolo dai suoi peccati». Tutto questo è avvenuto perché si compisse ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: Ecco, la vergine concepirà e darà alla luce un figlio: a lui sarà dato il nome di Emmanuele ,che significa Dio con noi. Quando si destò dal sonno, Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore e prese con sé la sua sposa; senza che egli la conoscesse, ella diede alla luce un figlio ed egli lo chiamò Gesù.
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti vuole cercare il bambino per ucciderlo». Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in Egitto
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe in Egitto e gli disse: «Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e va’ nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano di uccidere il bambino». Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele. Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi. Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad abitare in una città chiamata Nazaret, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
Dall’Esortazione apostolica. Redemptoris custos di San Giovanni Paolo II
Nel corso della sua vita, che fu una peregrinazione nella fede, Giuseppe, come Maria, rimase fedele sino alla fine alla chiamata di Dio. La vita di lei fu il compimento sino in fondo di quel primo fiat pronunciato al momento dell’annunciazione, mentre Giuseppe al momento della sua “annunciazione” non proferì alcuna parola: semplicemente egli “fece come gli aveva ordinato l’angelo del Signore” (Mt 1,24). E questo primo “fece” divenne l’inizio della “via di Giuseppe”. Lungo questa via i Vangeli non annotano alcuna parola detta da lui. Ma il silenzio di Giuseppe ha una speciale eloquenza: grazie ad esso si può leggere pienamente la verità contenuta nel giudizio che di lui dà il Vangelo: uomo “giusto” (Mt 1,19).Anche sul lavoro di carpentiere nella casa di Nazaret si stende lo stesso clima di silenzio, che accompagna tutto quanto si riferisce alla figura di Giuseppe. È un silenzio, però, che svela in modo speciale il profilo interiore di questa figura. I Vangeli parlano esclusivamente di ciò che Giuseppe “fece”; tuttavia consentono di scoprire nelle sue “azioni”, avvolte dal silenzio, un clima di profonda contemplazione. Giuseppe era in quotidiano contatto col mistero “nascosto da secoli”, che “prese dimora” sotto il tetto di casa sua. Il sacrificio totale, che Giuseppe fece di tutta la sua esistenza alle esigenze della venuta del Messia nella propria casa, trova la ragione adeguata nella “sua insondabile vita interiore, dalla quale vengono a lui ordini e conforti singolarissimi, e derivano a lui la logica e la forza, propria delle anime semplici e limpide, delle grandi decisioni, come quella di mettere subito a disposizione dei disegni divini la sua libertà, la sua legittima vocazione umana, la sua felicità coniugale, accettando della famiglia la condizione, la responsabilità e il peso, e rinunciando per un incomparabile virgineo amore al naturale amore coniugale che la costituisce e la alimenta”.
Dalla Lettera Apostolica Patris Corde del Santo Padre Francesco
La felicità di Giuseppe non è nella logica del sacrificio di sé, ma del dono di sé. Non si percepisce mai in quest’uomo frustrazione, ma solo fiducia. Il suo persistente silenzio non contempla lamentele ma sempre gesti concreti di fiducia. Il mondo ha bisogno di padri, rifiuta i padroni, rifiuta cioè chi vuole usare il possesso dell’altro per riempire il proprio vuoto; rifiuta coloro che confondono autorità con autoritarismo, servizio con servilismo, confronto con oppressione, carità con assistenzialismo, forza con distruzione. Ogni vera vocazione nasce dal dono di sé, che è la maturazione del semplice sacrificio.
San Giuseppe, prega Gesù affinché venga nell'anima mia e la santifichi.
San Giuseppe, prega Gesù affinché venga nel mio cuore e lo infiammi di carità.
San Giuseppe, prega Gesù affinché venga nella mia intelligenza e la illumini.
San Giuseppe, prega Gesù affinché venga nella mia volontà e la fortifichi.
San Giuseppe, prega Gesù affinché venga nei miei pensieri e li purifichi.
San Giuseppe, prega Gesù affinché venga nei miei affetti e li regoli.
San Giuseppe, prega Gesù affinché venga nei miei desideri e li diriga.ì
San Giuseppe, prega Gesù affinché venga nelle mie azioni e le benedica.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù il suo santo amore.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù l'imitazione delle tue virtù.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù la vera umiltà di spirito.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù la mitezza di cuore.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù la pace dell'anima.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù il santo timore di Dio.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù il desiderio della perfezione
San Giuseppe, ottienimi da Gesù la dolcezza di carattere.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù un cuore puro e caritatevole.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù l'amore alla sofferenza.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù la sapienza delle verità eterne.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù la perseveranza nell'operare il bene.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù la fortezza nel sopportare le croci.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù il distacco dai beni di questa terra.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù di camminare per la via stretta del Cielo.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù di essere libero da ogni occasione di peccato.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù un santo desiderio del Paradiso.
San Giuseppe, ottienimi da Gesù la perseveranza finale.
San Giuseppe, non mi allontanare da te.
San Giuseppe, fa' che il mio cuore non cessi mai di amarti e la mia lingua di lodarti.
San Giuseppe, per l'amore che portasti a Gesù, aiutami ad amarlo.
San Giuseppe, degnati di accogliermi come tuo devoto.
San Giuseppe, io mi dono a te: accettami e soccorrimi.
Glorioso Patriarca San Giuseppe, il cui potere sa rendere possibili le cose impossibili, vieni in mio aiuto in questi momenti di angoscia e difficoltà. Prendi sotto la tua protezione le situazioni tanto gravi e difficili che ti affido, affinché abbiano una felice soluzione. Mio amato Padre, tutta la mia fiducia è riposta in te. Che non si dica che ti abbia invocato invano, e poiché tu puoi tutto presso Gesù e Maria, mostrami che la tua bontà è grande quanto il tuo potere. Amen»